E’ arrivata la risposta di Regione Liguria alla notizia della crisi di Ansaldo Energia e della manifestazione dei lavoratori che si è svolta questa mattina a Genova. Regione Liguria convocherà un tavolo di confronto tra le parti sociali, management e azionista per tutelare il futuro dell’Ansaldo Energia.
A comunicarlo il presidente della Regione Liguria, Toti, e l’assessore allo sviluppo economico Benveduti. “Regione Liguria – spiegano – sta monitorando attentamente la situazione ed è in costante contatto con i vertici di Ansaldo Energia: convocheremo nei tempi opportuni un tavolo di confronto tra parti sociali, management e azionista per garantire un futuro ad un grande asset, non solo della Liguria ma di tutto il Paese. Parliamo di un’azienda che rappresenta un’eccellenza del territorio, non solo nel suo business delle turbine a gas ma anche per le prospettive di sviluppo legate alle nuove energie green. Occorre soprattutto fare in modo che la tensione non superi i limiti e che tutte le parti riescano a instaurare un confronto costruttivo. Per questo ci auguriamo che, dopo i momenti difficili di queste ore, tutte le parti tornino a ragionare in modo proficuo per la salvaguardia dell’azienda”.
“Ora ci aspettiamo, nella massima tutela dell’occupazione, delle capacità produttive e competenze tecnologiche – ha aggiunto Benveduti – che un solido e condiviso business plan di rilancio e riqualificazione industriale, con una profondità strategica di lungo respiro, venga fattivamente supportato, come dotazioni finanziarie, dall’azionista”.
Questa mattina un corteo di un migliaio di lavoratori di Ansaldo Energia Genova è partito dallo stabilimento di Cornigliano in direzione del casello di Genova Ovest che alle 10.30 è stato bloccato in entrambe le direzioni. I lavoratori si erano riuniti questa mattina alle 8,30 in assemblea davanti allo stabilimento genovese e hanno deciso di manifestare e partire in corteo verso il centro della città. Secondo quanto viene riportato dai sindacati l’azienda sarebbe infatti entrata in una situazione critica, con i debiti che superano i ricavi di diverse centinaia di milioni di euro.
“Si avvicina un disastro, spiegano dalla Rsu Fiom Ansaldo Energia. Se l’azionista di maggioranza, la CdP (Cassa Depositi e Prestiti), non ricapitalizza, l’Ansaldo sarà commissariata portando i libri in tribunale, senza avere nemmeno i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti”. Uilm, Fim e Fiom hanno rigettato ogni proposta: ogni discussione va fatta con Cassa Depositi e Prestiti, sgombrando lo stesso da qualsiasi proposta di eccedenza strutturale. Per settembre è pronta una nuova mobilitazione con istituzioni e con la città per non perdere il più grande presidio industriale della Regione, che dà lavoro a 2.400 persone, che arrivano a 4.000 con l’indotto diretto e indiretto.
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