Sono passati 163 anni da quando Giuseppe Garibaldi e i suoi mille, a bordo dei piroscafi Piemonte e Lombardo, partirono dallo scoglio di Quarto alla volta della Sicilia. Una data campale, quella del cinque maggio 1860, che mise in moto il processo che portò all’Unità di Italia.
Questa mattina, come ogni anno, le istituzioni civili e militari, insieme alle scuole e alla Filarmonica di Cornigliano, hanno voluto rendere omaggio ai 1089 uomini – e una donna – che si imbarcarono dell’impresa più importante della nostra storia.
La cerimonia è iniziata allo scoglio di Quarto dove, al suono del silenzio, sono state deposte le corone di alloro del Comune di Genova e di Città Metropolitana.
Subito dopo il corteo, gonfaloni in testa, si è diretto in piazza Crespi dove, sotto al monumento dedicato proprio a Giuseppe Garibaldi sono state deposte altre corone d’alloro. Dopo gli interventi istituzionali – per il Comune presente l’assessore alle Tradizioni Paola Bordilli e il presidente del Municipio IX Federico Bogliolo, per la Regione vicepresidente del consiglio regionale Armando Sanna – i giovani studenti della scuola media Strozzi hanno letto alcuni brani per ricostruire la storia. Gli studenti del liceo Pertini, invece, si sono esibiti in alcune marce. Accompagnati dalla Filarmonica Corniglianese, gli studenti delle medie Strozzi hanno cantato l’inno a Garibaldi, seguito dal Canto degli italiani. Sul palco sono intervenuti anche Lorenzo Cantatore, presidente della Federazione provinciale dell’associazione nazionale combattenti e reduci e, per l’orazione finale. Raffaella Ponte, presidente nazionale A.N.V.R.G.
Il corteo si è poi spostato a Villa Garibaldi, là dove soggiornò Garibaldi stesso, perla deposizione delle ultime due corone di alloro.