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Da Confapi Liguria un appello alla politica: “Difficile cedere il credito per Bonus facciate”

CONFAPI INDUSTRIA LIGURIA LANCIA UN APPELLO ALLA POLITICA: “LE DIFFICOLTA’ DI CESSIONE DEL CREDITO PER BONUS E ECOBONUS RISCHIA DI FAR CHIUDERE LE IMPRESE”

La mancanza di liquidità causata dalle difficoltà di cessione del credito per il Bonus Facciate 90% e Ecobonus 110% sta paralizzando il mondo dell’edilizia.

A Genova e in Liguria la preoccupazione è altissima e i rischi sono sempre più evidenti per le imprese che rischiano fortemente di essere costrette a fermare i cantieri già avviati, con una diretta conseguenza sull’occupazione dei lavoratori.

Il grido dall’allarme arriva da Confapi Industria Liguria che ha messo in chiaro la propria posizione in un incontro aperto alle imprese e alla stampa in Villa Bombrini, a Cornigliano, alla quale erano seduti al tavolo associativo il Presidente di Aniem Confapi Liguria Fortunato Capogreco, il Direttore Davide Falteri e i membri del direttivo Marco Briano e Aldo Arecco.

La Liguria è terz’ultima come interventi sul super bonus 110%  nonostante abbia un patrimonio edilizio molto datato. La nostra regione è prima in Italia per patrimonio costruito prima del 1980 e di  conseguenza significa che il bonus 90% in Liguria è stato il bonus maggiormente utilizzato, La stragrande maggioranza delle problematiche di cessione credito sono legate infatti al bonus 90%.

Cassa Depositi e Prestiti e Bancoposte non hanno ancora riaperto la possibilità alle aziende dell’edilizia di cedere credito e la maggior parte delle banche non sono più disponibili a farlo.

Tutto questo comporta una paralisi vera e propria del comparto, un settore che di fatto dovrebbe essere tra quelli trainanti con le risorse del PNRR in arrivo per lo sviluppo di Genova ed invece risulta essere tra quelli in più grande sofferenza.

“I cambiamenti normativi con la scusa di contrastare le frodi hanno generato sostanzialmente la paralisi dei crediti legati ai bonus edilizi, in primo luogo al bonus facciate. – spiega il presidente di Aniem Fortunato Capogreco – Questa problematica deve essere risolta tempestivamente altrimenti ci saranno conseguenze per tutti gli stakeholders del comparto edile, per numerose imprese e per tanti cittadini. In questo contesto è impensabile prevedere nuovi cantieri legati al super bonus 110 o appalti legati al Pnrr. Chiediamo ossigeno e che si ricreino le condizioni del vendere il credito che abbiamo in pancia per poter proseguire i cantieri e rispettare gli impegni contrattuali presi con i clienti. Ci sono tante imprese in questa situazione e moltissimi appalti che rischiano di non essere portati a termine. I cantieri già adesso sono rallentati secondo il cronoprogramma di ogni azienda, si rischia il blocco completo fino a quando le aziende non riusciranno a vendere questi crediti. Chiediamo che il Governo intervenga su questo stallo e che si ricreino le condizioni per consentire di rispettare gli impegni presi. Ci troviamo in questa situazione da novembre, passano i mesi è non è successo nulla. Rischiamo la perdita di posti di lavoro e la chiusura di numerose imprese.”

 

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