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Lavoro, Istat: occupazione a giugno record dal 1977. Crescono i fissi, precari ai massimi

A giugno 2022, il tasso di occupazione sale a 60,1%  il valore più alto almeno dal 1977 con un incremento dello 0,2%. Quello di disoccupazione è stabile all’8,1% e il tasso di inattività scende al 34,5%. Lo segnala l’Istat sottolineando come, dopo il calo registrato a maggio, il numero di occupati torna ad aumentare per effetto della crescita dei dipendenti permanenti, superando nuovamente i 23 milioni.

Rispetto a giugno 2021, il numero di occupati sale dell’1,8% (+400mila) soprattutto a causa dei lavoratori dipendenti che, a giugno 2022, ammontano a 18 milioni 100 mila, il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica. La cifra indica la quota di chi ha un impiego rispetto al totale della popolazione in età lavorativa. Resta stabile all’8,1% la disoccupazione (quota di cerca un lavoro sul totale delle persone in età da lavoro) mentre diminuisce il tasso di inattività (chi non ha e non cerca un lavoro) che cala al 34,5%. Dati che sono probabilmente favoriti anche da ritorno al lavoro di dipendenti precedentemente in cassa integrazione. Questi i principali dati comunicati oggi dall’Istat che segnala come, in valori assoluti, gli occupati siano tornati sopra i 23 milioni registrando un incremento dell’1,8% sul giugno 2021. Di questi 18,1 milioni sono lavoratori dipendenti. Rispetto ad un anno fa si contano 400mila occupati in più (+ 1,8%). Crescono sia gli occupati uomini (+41 mila) che le donne (+44 mila) che tornano a sfiorare la cifra record del 2019.

 

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