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Presunta corruzione: Signorini si avvale della facoltà di non rispondere

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’ex presidente dell’Authority portuale e ad (sospeso) di Iren, Paolo Emilio Signorini, in occasione dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto questa mattina nel carcere di Genova Marassi. Signorini è stato arrestato due giorni fa nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto tra gli altri anche il governatore Giovanni Toti, oltre all’imprenditore Aldo Spinelli. La giudice per le indagini preliminari, Paola Faggioni, ha condotto l’interrogatorio al quale ha assistito anche il pm Luca Monteverde. Signorini, l’unico l’unico per il quale il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, era assistito dagli avvocati Grazia Volo di Roma e Enrico Scopesi di Genova, quest’ultimo presente all’interrogatorio. L’interrogatorio è durato una ventina di minuti. La gip Faggioni è uscita dalla casa circondariale di Genova al termine dell’interrogatorio. Confermata la permanenza in carcere. L’avvocato Enrico Scopesi è rimasto all’interno per circa 45 minuti e poi è uscito da una porta secondaria per evitare l’incontro con i giornalisti. Il manager si trova in cella da martedì con Sebastiano Cannella, condannato all’ergastolo per l’uccisione della moglie Marzia Bettino a San Biagio, in Valpolcevera.

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