Ci ha lasciati Antonio Tubino (a sinistra, nella foto, con Carlo Denei), maestro assoluto della vignetta. Di lui ricorderemo l’eleganza e la sobrietà del tratto, mai cattivo, ma sempre pungente e comunque affettuoso verso le vittime predestinate dei suoi soggetti. Uomo gentile e affabile di lui rimane un ricordo indelebile in chi lo ha conosciuto.
Nato a Genova nel 1938, si diploma al Liceo Artistico e diventa funzionario del Comune di Genova. Oltre 35.000 vignette pubblicate in 40 anni di attività, gran parte sulla Settimana enigmistica. Le prime vignette sono apparse nel 1956 su CALCIO ILLUSTRATO. Da allora la sua attività di umorista si è orientata verso la vignetta classica , non politica o satirica. ha collaborato anche con DOMENICA QUIZ. E partecipato a numerosissime rassegne internazionali tra cui il Festival dell’Umorismo di Bordighera.
Un addio nel mondo delle arti grafiche, reso ancor più doloroso al termine di una lunga ed estenuante malattia che non gli ha dato tregua negli ultimi quattro anni. Tubino era un umorista di razza cresciuto al tempo delle altissime tirature dei grandi giornali che, all’epoca d’oro, annoveravano nelle proprie redazioni disegnatori di razza. Citiamo per tutti l’Europeo che schierava autentici fuoriclasse come Giorgio Cavallo e Luciano Francesconi, il Corriere della sera con Giorgio Forattini ed Epoca con Guido Clericetti.
“Nei primi anni ‘90 collaborò per due stagioni con me a Primocanale, nel corso del programma sportivo che presentavo il giovedì sera, Controsalotto, e al termine di ogni puntata mostrava al pubblico i suoi disegni che commentavano in maniera geniale l’andamento delle due genovesi di calcio” ricorda Enrico Cirone.
Con il suo segno leggero e inconfondibile Tubino ha saputo far sorridere almeno tre generazioni di lettori. Di lui ricorderemo l’eleganza e la sobrietà del tratto, mai cattivo, ma sempre pungente e comunque affettuoso verso le vittime predestinate dei suoi soggetti spesso coniugi alle prese con diatribe familiari o soggetti spuntati per caso in contesti stralunati.
Uomo gentile e affabile, sampdoriano da sempre, di lui rimane un ricordo indelebile in chi lo ha conosciuto. Alla cara moglie Anna e alla figlia Claudia il cordoglio della nostra redazione.