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Napoli-Genoa 1-1 Grande prova dei rossoblù raggiunti solo nel finale

Il Genoa organizza in maniera perfetta la sua partita e imbavaglia gli attacchi del Napoli senza grosse difficoltà. Gilardino utilizza il consueto 3-5-2 in cui gli esterni Sabelli e Martin, quando il gioco è nelle mani del Napoli, sono sistematicamente allineati con i tre difensori. Gli azzurri mantengono il predominio del gioco per larghissimi tratti della partita e il Genoa si chiude a riccio, piazzando tutti e dieci gli uomini di movimento dietro la linea della palla. Nei momenti in cui riescono a ripartire in velocità, però, i rossoblù riescono a rendersi spesso pericolosi. Nel primo tempo Retegui con due colpi di testa costringe Meret a compiere due difficili parate. Il vantaggio della squadra di Gilardino, dopo soli due minuti dall’inizio del secondo tempo, matura proprio con un veloce contropiede condotto da Messias e da Retegui il quale viene anticipato in rea di rigore da Natan. Sul rinvio corto del brasiliano irrompe Frendrup che manda il pallone in fondo alla rete con un tiro di sinistro. Mazzarri per cambiare manda in campo Ngonge e Lindstrom al posto di Politano e Traorè. Il Napoli è solo volenteroso ma non è lucido e prima del gol del pareggio di Ngonge riesce solo a produrre una conclusione di testa di Anguissa che passa sopra alla traversa e una conclusione dalla distanza di Kvaratskhelia con il pallone bloccato senza difficoltà da Martinez. Il Genoa è sempre compatto e riesce a chiudere senza troppa ansia tutte le linee di passaggio per gli attaccanti del Napoli. I liguri cedono solo a un soffio dalla conclusione della partita ma resta per loro il merito di una prova esemplare.

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